Migliorare l’allenabilità e le tecniche di recupero. Ecco le mie tecniche

Se capitate in palestra mentre sto allenando qualcuno delle mie cavie (ops volevo dire clienti) e mi vedete infilzarli con delle penne, oppure picchiettare sulla colonna vertebrale o fare strane frizioni sui loro arti, non è perché io goda nel fare del male alla gente, ma perché sto utilizzando delle tecniche che hanno l’obiettivo di:


- aumentare l’arco di movimento

- incrementare la reattività del sistema nervoso

- riequilibrare i meridiani

- rilasciare le fasce muscolari

- migliorare l’allineamento articolare



In sostanza questi effetti si traducono in un miglioramento della performance immediata, di una minore incidenza di infortuni muscolo-scheletrici, ma soprattutto in una migliore allenabilità ed in una diminuzione dei tempi di recupero (ecco perché alcuni miei clienti mi chiamano, scherzando, Ken Shiro).


Le tecniche che uso hanno due provenienze:

da una parte quello che mi ha insegnato il famoso preparatore atletico canadese Charles Poliquin. Lui ne ha codificate un insieme sotto il nome di PIMST (Poliquin Instant Muscle Strengthening Techniques);

dall’altra quello che ho appreso attraverso l’interessantissimo corso tenuto dal kinesiologo Armando Vinci sotto il nome di SPAM (Sistema di Performance Atletica Massima). Lo SPAM originale fu ideato nel 1986 da John Varun Maguire, ma tutte queste idee vennero presto dimenticate a causa del crescente interesse verso le più complesse tecniche osteopatiche, chiropratiche e kinesiologiche.


Adattate e semplificate per preparatori e personal trainer, esse risultano invece estremamente utili per la loro efficacia e facilità di applicazione. Per facilità di comprensione, possiamo suddividerle in:


- auricoloterapia: nell’orecchio si applicano gli stessi principi della riflessologia plantare e palmare. Esso rappresenta un microcosmo, ossia contiene l’immagine di tutto il nostro corpo. Stimolandone zone specifiche si ottengono miglioramenti nelle corrispondenti parti corporee. Queste tecniche, insieme ad altre, sono in uso da migliaia di anni nella agopuntura tradizionale.

- digitopressione per performance e recupero: la stimolazione di specifici agopunti, propri della tradizione orientale, è da tempo una pratica oramai diffusa per trattare numerosi problemi a 360°.

-“ dry needle technique”: si usa una penna per stimolare determinati punti, ognuno di essi è correlato ad un’articolazione o ad un gruppo muscolare per migliorarne la funzionalità sotto ogni aspetto (flessiblità, coordinazione, forza).

- reset temporo-mandibolare: l’articolazione temporo-mandibolare è da sempre sotto i riflettori per la sua enorme importanza nell’equilibrio neurologico dell’organismo, alle sue profonde influenze sui meccanismi di sopravvivenza, in primis la reazione di fight or flight e sulla postura. Il miglioramento della sua funzionalità attraverso tecniche di rilascio miofasciale o picchiettamenti in punti specifici provoca l’immediato miglioramento della flessibilità della catena posteriore.

- riflessi nervosi periferici: attraverso la stimolazione dei fusi neuromuscolari e degli organi tendinei del Golgi tramite due diverse manovre, si può ottenere un rapido bilanciamento del tono, un immediato miglioramento della flessibilità, della forza e della postura.

- stimolazione della colonna vertebrale: la colonna vertebrale è una estensione del nostro sistema nervoso centrale, influenza l’intero organismo, la sua salute, flessibilità e plasticità sono alla base della performance e del benessere. Stimolandola con frizioni e picchiettamenti si può anche stimolare il midollo spinale in esso contenuta, “attivandola” in maniera estremamente efficace.

- riequilibrio del bacino e della gamba corta funzionale: Il bilanciamento del bacino è di fondamentale importanza poiché questa struttura ha diverse influenze sia sulla componente posturale, sia per quanto concerne la sfera emotiva. Con l’utilizzo di 3-5 semplici tecniche si può velocemente migliorare il suo posizionamento.



Oguno di noi può rispondere più o meno bene a ognuna di queste tecniche, e questa predisposizione può anche cambiare in base al giorno o all’orario nel quale si usano, quindi all’interno dell’allenamento esse andranno provate tutte, chiaramente in una sequenza che segue una certa logica. Se utilizzate in maniera costante l’intero allenamento diventerà estremamente più efficace e sarà quindi possibile raggiungere i nostri obiettivi il più velocemente possibile.




Ecco quello che pensa una famosa personal trainer riguardo al PIMST.


  • Penso che il corso PIMST sia stato una delle esperienze educative più affascinanti della mia vita e mi ha aperto gli occhi su modalità di cura e scienza che non sapevo esistessero.

Il corso in sé è stato tenuto con il caratteristico stile di Charles di insegnamento partecipativo, che include aneddoti irriverenti e senza spiegazioni cattedratiche; in tal modo qualcosa che poteva sembrare veramente inspiegabile o insondabile veniva facilmente demistificato e reso accessibile e applicabile alla quotidiana realtà.

Al mio ritorno nel Regno Unito parlavo continuamente di questa nuova conoscenza e ho già trasformato il PIMST in una nuova attività, e ho ribadito ai miei clienti esistenti che ho qualcosa di "extra" da offrire loro.

Nessuno mi crede quando dico che posso dare loro un incremento istantaneo di 7-12 cm sul loro salto verticale senza l’utilizzo di un pungolo da bestiame. Trenta secondi dopo gli sguardi increduli si trasformano in sguardi stupiti!

Heather Pearson, Personal Trainer , London U.K.


Contattatemi pure per ulteriori informazioni riguardo ai corsi S.P.A.M.



Coach Dan

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